Dall’esame dei bilanci 2022 e dalla prime indicazioni per il 2023 le maggiori imprese dell’edilizia privata mostrano un notevole stato di salute. Esso rischia di essere però a breve scadenza perché un certo numero di imprese da zero o quasi sono riuscite a imporsi sul mercato sfruttando l’occasione rappresentata dalle agevolazioni fiscali superbonus e sismabonus.
Come metteranno a frutto in futuro i guadagni realizzati è tutto da capire. Questo è quanto mostrano i dati anticipati dal Rapporto Classifiche 2023, che verrà presentato dalla società di ricerca Guamari (e commentato da numerosi operatori) il prossimo 28 novembre a Milano presso la sede di Assimpredil Ance. Giunta alla quinta edizione quest’anno, l’indagine raccoglie i numeri di 65 imprese (erano 55 nel 2022) che nell’ultimo esercizio hanno fatturato oltre 20 milioni nella sola edilizia privata. Nicchia nella quale 31 delle imprese in classifica fatturano il 100% e altre 13 oltre l’85 per cento.
I numeri di insieme
Nell’ultimo esercizio le 65 imprese in classifica raggiungono i 10 miliardi di produzione totale (in crescita rispetto al 2021 del 17,2%) e 5,4 miliardi nella sola edilizia privata (+22,1%) con un aumento della sua quota da 51,8 a 53,9 per cento. I lavori di edilizia privata, anche quando svolti dalle imprese di maggiori dimensioni, appaiono ancora limitati al mercato nazionale (spesso senza sconfinare oltre le regioni limitrofe) tanto che l’esportazione nel privato vale solo 6,9% e compete a otto imprese tra cui svettano le tre big Pizzarotti, Itinera e Rizzani de Eccher con quote rispettivamente dell’80,6, del 77 e del 61,5 per cento. Si noti che Webuild ha ormai scelto di concentrarsi solo nel pubblico (soprattutto infrastrutture) sia in Italia che all’estero. Sebbene nel 2022 alcune società continuino a denunciare marginalità ridotte dovute al generale incremento dei costi (del lavoro, delle materie prime, dei trasporti, ecc.), altre hanno “filoni” redditizi tanto che i conti economici delle top 65 evidenziano un generale miglioramento nelle diverse voci: l’ebitda cresce del 17,2%, l’ebit del 55,3% mentre l’aumento del risultato netto si limita al 4%.
È anche buona la situazione finanziaria/patrimoniale: nel 2022 i debiti netti delle 64 imprese che forniscono il dato migliorano infatti del 31,7%, sono totalmente coperti dal capitale netto cumulato (cresciuto del 12,2%). Non solo, ben 27 imprese possono vantare una posizione finanziaria netta attiva. Il portafoglio ordini a fine 2022, il cui dato è fornito da sole 46 imprese, vale 32,2 miliardi (più 23,2%) con una quota nel privato che però si riduce dal 33 al 29,6 per cento. In controtendenza è il dato occupazionale: nel 2022 le 63 società che hanno comunicato il numero di addetti sommano una forza lavoro di 15.803 unità, in calo del solo 0,9% rispetto al 2021.
I numeri del privato
Limitando l’analisi alle 44 (su 65) imprese più specializzate in edilizia privata (oltre 85% del fatturato) il 2022 risulta un anno particolarmente positivo soprattutto a livello di conto economico. Questo indicativo campione fattura infatti nell’ultimo esercizio 3,5 miliardi (98,1% nel privato) con una crescita del 32,6% rispetto al 2021, nettamente superiore rispetto a quella registrata dalle top 65, ma con una quota di export del solo 0,4%, frutto della (limitata) attività di sole tre società (Impresa Percassi, Nessi & Majocchi e Mingori). I dati reddituali mostrano miglioramenti ancora più marcati: l’ebitda aumenta del 46,6%, l’ebit del 53,6% (unico valore che cresce meno rispetto all’insieme delle 65 ma che è addirittura superiore in valore assoluto) e l’utile netto del 58,3 per cento. L’indebitamento finanziario netto delle 44 aumenta dell’8,1% (da notare però che se solo si escludesse Cobar, i cui debiti raddoppiano nell’esercizio, vi sarebbe un miglioramento del 19,3%), ma vale solamente un terzo del patrimonio netto cresciuto del 22,3 per cento. Il dato del portafoglio ordini è stato fornito per il 2021 e il 2022 da solamente 22 imprese, mostra un incremento del 20,9% e vale 2,7 volte il fatturato totale. Quanto alla forza lavoro, comunicata da 43 imprese, nel 2022 essa si incrementa del 10,5% raggiungendo le 3.461 unità.
Fonte Enti locali & edilizia Sole 24 ore